La Villa Reale di Milano conosciuta come Villa comunale è una costruzione risalente al 1790 e al 1796 dall’architetto Leopoldo Pollack, su commissione del conte Ludovico Barbiano di Belghiosioso. Come potrete ammirare visitando nel dettaglio questo palazzo, l’edificio rivolge la propria parte posteriore, dove è presente l’ingresso alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, verso via Palestro, raggiungendo i giardini di Indro Montanelli.
La parte frontale della Villa Reale di Milano è rivolta verso il giardino in stile inglese progettato sempre dallo stesso architetto. Attualmente questo palazzo rappresenta uno dei principali monumenti del neoclassicismo milanese, tra le opere neoclassiche presenti all’interno dello stesso contesto si segnalano quelle di Luigi Acquisti e Antonio Canovo.
Dopo la morte del conte Ludovico Belgioioso la villa venne comprata dalla Repubblica Italiana, diventando la residenza ufficiale di Napoleone. Con il ritorno del dominio austriaco sulla città, l’edificio divenne proprietà dei Vicerè austriaci e dunque a metà del XIX secolo proprietà dello Stato italiano.
Solo nel 1920 la villa fu acquistata dal Comune di Milano e l’anno successivo venne integrata anche la Galleria d’arte Moderna di Milano. Successivamente nel 1951 la villa fu affiancata dal Padiglione d’Arte Contemporanea, meglio conosciuto come PAC e realizzato con l’obiettivo di ospitare mostre temporanee d’arte contemporanea e artisti di livello internazionale.
Pensate che i giardini coprono un’area di 24.000m2, caratterizzati da un laghetto con perimetro sinuoso, da ponticelli, da un tempietto e da grotte. La maggior parte delle piante presenti all’interno del palazzo, risalgono al XIX secolo.
Il giardino all’inglese della Villa è una delle ragioni di novità e ammirazione per i visitatori. Fu commissionato da Belgiojoso all’architetto Pollack e realizzato con la collaborazione di Ettore Silva. Il giardino ricrea un paesaggio naturale dove la vegetazione, riappropriandosi delle vestigia della storia, lascia affiorare antiche rovine. Al centro il laghetto è disegnato in modo da non consentire mai una sua veduta unitaria, così da suggestionare l’immaginazione dell’osservatore. Le forme naturali e romantiche del giardino si integrano perfettamente al carattere classico e razionale dell’edificio esaltandosi vicendevolmente.
Vale la pena di visitare la Galleria d’Arte moderna perché al suo interno sono custodite delle collezioni civiche ottocentesche che si sono formate grazie ai lasciti e alle donazioni dei collezionisti milanesi a cui si aggiunse il sostanzioso deposito, del 1902 dell’Accademia di Brera.
L’obiettivo della Galleria d’Arte Moderna era quello di accogliere l opere del periodo neoclassico a quelle dei maestri viventi, già con la donazione delle opere futuriste effettuate da Antonio Canavese, la Galleria rivelava i suoi limiti di spazio.
Bisogna ricordare che alla Galleria appartengono anche alcuni preziosi nuclei collezionistici come le opere dell’800 italiano e francese e la collezione Vismara. Inoltre, grazie alla presenza dei suoi 2000 dipinti e settecento scultura, la villa sta sempre più definendo la sua originalità di Museo dell’Ottocento.
Galleria d’Arte Moderna di Milano
via Palestro 16 – 20121 Milano
Telefono 02 884.459.47 oppure 02 884.459.44
Fax 02 884.4459.51
c.galleriadartemoderna@comune.milano.it
INGRESSO GRATUITO
ORARI DI APERTURA:
Da martedì a domenica dalle ore 9:00 alle 13:00 e dalle ore 14:00 alle 17:30
L’ingresso è consentito fino a 15 minuti prima della chiusura.
Giorni di chiusura: tutti i lunedì non festivi, 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre
La Galleria d’Arte Moderna aderisce al circuito AmaMi Card.