Quando si parla di Porta Garibaldi a Milano, si pensa immediatamente alla stazione ferroviaria ma esiste anche un monumento molto importante nella zona che ricorda la storia di Milano. Porta Garibaldi è una delle sei porte principali di Milano, ricavata all’interno dei Bastioni.
E’ stata eretta a nord della città aprendosi lungo la strada per Como. Oggi è caratterizzata dalla presenza dell’arco neoclassico del Muraglia e degli annessi caselli daziari. Questo monumento sorge al centro di Piazza XXV Aprile allo sbocco di corso Garibaldi.
Un tempo veniva chiamata Porta Comasina e identificava uno dei sei sestieri storici in cui era divisa la città. L’attuale Porta Garibaldi si apre nei Bastioni di Milano e sorge sullo stesso asse viario in cui erano sorte in passato le omonime porte di epoca romana e medievale.
Nel periodo napoleonico, il governo di Francesco Melzi d’Eril, decise di effettuare un rifacimento delle porte di ingresso a Milano, previa alterazione dei bastioni e demolizione delle porte spagnole, la cui funzione militare era ormai superata.
Il progetto iniziale prevedeva di convertire in caselli daziari ma di foggia adeguata al prestigio della capitale del Regno Italico. Il primo a cui fu affidato il lavoro era Luigi Cagnola, ma ben presto tutto fu bloccato da parte del nuovo governo austriaco a causa di un’elevata compromissione di Cagnola con il periodo napoleonico.
Il nuovo Governo decise di affidare l’incarico a giacomo Moraglia, obbligando tutti i negozianti milanesi a finanziare la costruzione della porta. L’architetto cerco di riprendere lo stesso stile della cangoliana dell’arco trionfale. Il disegno originale prevedeva un fornice con due passaggi pedonali aperti ai fianchi, fiancheggiato da due caselli daziari, porticati ed affacciati sull’asse stradale. L’arco è di ordine dorico, in pietra di Viggiù, con due passaggi aperti ai fianchi. La muratura è ingentilita da fregi incassati nella muratura a bugnato. Sulla sommità dell’arco vennero collocati quattro “colossi”, opera di Giambattista Perabò, a simboleggiare i principali fiumi della Lombardia: Po, Adda, Ticino e Olona.
In realtà Porta Garibaldi venne definitivamente completata intorno al 1828 e per un breve periodo di tempo la nuova creazione fu presente insieme a quella precedente costruita. L’arco in realtà non è stato ancora completato e venne inizialmente dedicato all’imperatore Francesco d’Austria, sovrano del Lombardo Veneto, a ricordo della sua seconda visita nel 1825.
Durante le Cinque Giornate di Milano ( 22 marzo 1848) la porta fu la seconda ad essere espugnata dagli insorti, dopo Porta Tossa. Mentre nel 1859 vi fece il suo ingresso Giuseppe Garibaldi proveniente da Como, dopo aver ottenuto delle brillanti vittorie di Varese e San Fermo, Nel 1860 la porta gli venne dedicata in commemorazione dell’evento. Venne rimossa l’iscrizione dedicata a Francesco I d’Austria e sostituita da un’altra epigrafe, ancora esistente:
« Qui sull’orme del nome nemico / Il ferro dell’italica gioventù / incise le vittorie comensi / MDCCCLIX »
Come potete vedere Porta Garibaldi per molte persone è un monumento senza significato ma in realtà la storia dietro ogni angolo della città meneghina è davvero profonda e interessante.