lunedì 9 dicembre 2024

Basilica Santa Maria delle Grazie

Data Pubblicazione gennaio 4, 2013

Milano è una città fantastica dal punto di vista architettonico e ovviamente le chiese non mancano. La chiesa di Santa Maria delle Grazie è una basilica e santuario di Milano appartenente all’Ordine Domenicano e integrata alla parrocchia di San Vittore al Corpo.

L’architettura originaria edificata tra il 1492 e il 1493 su richiesta del Duca di Milano Ludovico il Moro, per avere un mausoleo dedicato alla propria famiglia. Le chiesa di Santa Maria delle grazie può essere considerata una delle più elevate realizzazioni del Rinascimento nell’Italia settentrionale.

In passato fu considerato il secondo sito italiano dopo Roma ad essere classificato come patrimonio dell’umanità dell’Unesco, insieme con l’affresco del Cenacolo di Leonardo da Vicini che si trova all’interno del refettorio del convento.

Pensate che risale al 1459 la fondazione di un secondo nucleo di frati domenicani a Milano, in aggiunta al primo. Originariamente il convento solariano si articolava attorno a tre chiostri, quello dell’infermeria, originario alloggio delle truppe del Vimercati inglobato nella costruzione, il Chiostro Grande su cui si affacciano le celle dei monaci e il Chiostro dei Morti situato vicino alla chiesa.

Ai giorni nostri di questo chiostri è possibile vedere la ricostruzione post bellica, in quando interamente distrutto durante i bombardamenti del 1943. Il convento è dunque costituto a nord, dal fianco nord della chiesa, mentre su gli altri tre lati corre un portico di colonne in serizzo con capitelli gotici e foglie lisce.

Sul portico si affacciano a est, l’Antica Cappella delle Grazie, le sale del Capitolo e del Locutorio e a nord la biblioteca, edificata da solari sul modello del già celebre Biblioteca del convento domenicano di San Marco. La sala del refettorio, rettangolare, ha un’elaborata copertura costituita da una volta a botte “unghiata”, che si conclude nelle testate con volte “a ombrello”. Internamente era interamente decorata ad affresco sulle pareti e sulla volta. A seguito del crollo della volta e delle pareti principali, restano le due pareti terminali con l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci a destra e a sinistra la Crocefissione di Donato Montorfano, temi consueti per la decorazione dei refettori conventuali.

La realizzazione della chiesa vene iniziata, dalla zona absidale, insieme al convengo. Il Solari nella sua progettazione si attiene alla consolidata tradizione gotica settentrionale della basilica a tre navate, con l’integrazione di volte a ogiva e facciata a capanna.

I materiali utilizzati per la costruzione sono quelli della tradizione lombardo, cotto per i muri e pietra di granito per colonne e capitelli. L’impianto è quello della chiesa a sala, tre navate basse e larghe, separate da colonne in pietra che facilitano il passaggio della luce creando un ambiente suggestivo. Il portale centrale, in marmo bianco, costituisce il primo intervento attuato su impulso di Ludovico il Moro, subentrato al Vimercati nel patrocinio dei lavori del complesso. Sui due piedestalli cubici poggiano le colonne in marmo bianco, decorate da una fascia in pietra a motivi floreali.

Questa chiesa e resa originale dalle sette cappelle quadrate presenti su i due fianchi, realizzati dal Solari, tranne l’ultima dedicata alla Vergine delle Grazie.

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